Master 1° Livello

MASTER DI I LIVELLO

POLITICA MILITARE COMPARATA DAL 1945 AD OGGI

Dottrina, Strategia, Armamenti

Obiettivi e sbocchi professionali

Approfondimenti specifici caratterizzanti le peculiari situazioni al fine di fornire un approccio interdisciplinare alle relazioni internazionali dal punto di vista della politica militare, sia nazionale che comparata. Integrazione e perfezionamento della propria preparazione sia generale che professionale dal punto di vista culturale, scientifico e tecnico per l’area di interesse.

Destinatari e Requisiti

Appartenenti alle Forze Armate, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Insegnanti di Scuola Media Superiore, Funzionari Pubblici e del Ministero degli Esteri, Funzionari della Industria della Difesa, Soci e simpatizzanti dell’Istituto del Nastro Azzurro, dell’UNUCI, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Cultori della Materia (Strategia, Arte Militare, Armamenti), giovani analisti specializzandi comparto geostrategico, procurement ed industria della Difesa.

Durata e CFU

1500 – 60 CFU. Seminari facoltativi extra Master. Conferenze facoltative su materie di indirizzo. Visite facoltative a industrie della Difesa. Case Study. Elettronic Warfare (a cura di Eletronic Goup –Roma). Attività facoltativa post master

Durata e CFU

Il Master si svolgerà in modalità e-learnig con Piattaforma 24h/24h

Costi ed agevolazioni

Euro 1500 (suddivise in due rate); Euro 1100 per le seguenti categorie:

Laureati UNICUANO, Militari, Insegnanti, Funzionari Pubblici, Forze dell’Ordine

Soci dell’Istituto del Nastro Azzurro, Soci dell’UNUCI

Possibilità postmaster

Le tesi meritevoli saranno pubblicate sulla rivista “QUADERNI DEL NASTRO AZZURRO”

Possibilità di collaborazione e ricerca presso il CESVAM.

Conferimento ai militari decorati dell’Emblema Araldico

Conferimento ai più meritevoli dell’Attestato di Benemerenza dell’Istituto del Nastro Azzurro

Possibilità di partecipazione, a convenzione, ai progetti del CESVAM

Accredito presso i principali Istituti ed Enti con cui il CESVAM collabora

Contatti

06 456 783 dal lunedi al venerdi 09,30 – 17,30 unicusano@master

Direttore del Master: Lunedi 10,00 -12,30 -- 14,30 -16

ISTITUTO DEL NASTROAZZURRO UNIVERSITA’ NICCOL0’ CUSANO

CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare www.unicusano.it/master

www.cesvam.org - email:didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

America

Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

America Centrale

America Centrale

Medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 su questo stesso blog seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo
adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità dello
Stato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento a questo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

Cerca nel blog

domenica 17 luglio 2011

Guadalupe

Descrizione geografica: Area: Guadalupa: 1.780 Kmq. Popolazione: 410.000 abitanti.

Scenario storico:

Il Guadalupa fu scoperto nel 1493 da Cristoforo Colombo, dopo aver scoperto Désirade, Marie-Galante e infine Kerikera, cui diede il nome di Guadalupa, dal nome di Santa Maria de Guadalupe, nella regione spagnola dell'Estremadura.

Sull'isola abitavano i Caribi, appartenenti al gruppo amerindo dell'America Meridionale, i quali avevano cacciato la popolazione originaria degli Arawak. Gli Spagnoli non si interessarono però dell'arcipelago. Agli inizi del XVII secolo Belain de Esnambuc convinse Armand-Jean du Plessis de Richelieu dell'importanza di creare, sulla falsariga della Compagnia delle Indie Occidentali olandese, una società che sfruttasse le ricchezze di queste isole. Mentre egli si installava nella Martinica, nel 1635 il suo luogotenente de l'Olive e Duplessis d'Ossonville annessero Guadalupa e le isole vicine per ordine della privata "Compagnie des Iles d'Amerique": il 28 giugno del 1635 Guadalupa venne quindi occupato dai francesi e divenne una colonia.

I primi coloni ebbero gravissime difficoltà per la fame e la guerra contro i Caribi, finché la Compagnia decise di porre in vendita l'arcipelago, di cui divenne proprietario Charles Houël (1650). Fu solamente nel 1674 che Guadalupa divenne una colonia della Corona francese, dipendendo amministrativamente dalla Martinica, un fatto che frenò in parte lo sviluppo e fu alla base della rivalità tra le due isole. Le numerose invasioni inglesi, soprattutto durante la guerra dei sette anni (1756-1763), e la presenza di pirati, che infestavano quei mari, non impedirono la crescita economica, favorita dall'indiscriminato sfruttamento degli schiavi neri rapiti in Africa, richiesti per le molte piantagioni di canna da zucchero e per le nuove piantagioni di cacao.

Dopo un periodo di occupazione inglese ed una promessa cessione alla Svezia (Fondo della Guadalupa), le isole tornarono definitivamente in mano francese solo nel 1816. In quella data la tratta e il lavoro degli schiavi (che era stato autorizzato da Napoleone) furono proibiti dal parlamento francese su iniziativa di Victor Schoelcher e gli ex schiavi divennero cittadini francesi. Nel 1871 Guadalupa venne rappresentata per la prima volta nel parlamento francese con un proprio deputato. Guadalupa divenne un dipartimento francese.

Geografia fisica:

Guadalupa: a nord il Passaggio di Guadalupa divide il dipartimento da Montserrat, territorio del Regno Unito, a ovest si affaccia al Mar dei Caraibi, a sud si trova l'isola di Dominica e ad est si estende l'Oceano Atlantico.

Il dipartimento è costituito dall'isola di Guadalupa (1433 km2, 335.000 ab.), l'Isola di Marie-Galante (158 km2), le Iles de Saintes (14 km2), la Désirade (22 km2).



Il clima tropicale, mitigato alle altitudini maggiori, è determinato dall'aliseo. La temperatura oscilla tra i 18 °C e i 33 °C, con una media annua di 25 °C. Comunque non fa mai troppo caldo perché i venti rinfrescano costantemente l'aria. La stagione secca, più soleggiata, va da dicembre a maggio. I cicloni di fine estate provocano spesso gravi danni a causa della loro violenza. I mesi più piovosi sono settembre, ottobre e novembre. Le precipitazioni annue sono di circa 2000 mm nell'isola di Grande-Terre e di 3000 mm nell'isola di Basse-Terre.

Si tratta di un'isola piuttosto umida e nebbiosa, eccezion fatta per la costa sud-occidentale. Questo è il regno incontrastato della foresta tropicale, una volta impenetrabile, e delle vaste piantagioni di banani. Basse-Terre è un ammasso vulcanico dominato dal monte Soufrière (1476 m), la cui vetta corrisponde alla massima elevazione del dipartimento. Lungo le pendici del monte, nella foresta, compaiono una miriade di cascate.

L'isola orientale, Grande-Terre (585 km2), è pianeggiante, formata da plateau calcarei carsici. Quest'isola, a differenza di Basse-Terre, presenta assenza di rilievi (se si escludono i Grands-Fonds), mancanza quasi totale di corsi d'acqua (solo qualche palude nella zona occidentale) e ovunque coltivazioni di canna da zucchero dove una volta si trovava la savana.

Geografia umana: i gruppi etnici principali sono mulatti e neri (92%), asiatici (soprattutto indiani) (6%) e bianchi (2%).. I bianchi sono discendenti dei coloni europei e sono chiamati blancs-matignon,. Oltre al francese, lingua ufficiale, si parla il patois, un dialetto creolo-francese. La maggioranza degli abitanti è di religione cattolica.

Geografia economica: la vegetazione è varia. Grazie al clima le piante rimangono verdi durante tutto il corso dell'anno e la fioritura è praticamente continua, soprattutto nella vulcanica Basse-Terre. Oltre all'albero del pane, alle acacie e ai cactus, sono presenti numerose altre specie che producono mango, papaya, guayava, cacao, tamarindo, ecc. Le principali risorse sono le banane, la canna da zucchero, l'ananas, il rhum, la pesca e il turismo; quest'ultima attività negli ultimi anni è diventata di fondamentale importanza per lo sviluppo economico; da solo il settore turistico dà lavoro ad oltre 10.000 persone.

Geografia politica: Guadalupa è l'isola più grande delle Piccole Antille, formata da due isole separate da uno stretto canale. L'isola occidentale, Basse-Terre (850 km2), è la più montuosa e ha una particolare forma ovale leggermente allungata. Il Guadalupa è un Département d'Outre-Mer della Repubblica francese, diviso in 2 circondari, con capoluogo Basse-Terre. L'arcipelago è governato da un prefetto, assistito da due sottoprefetti e due segretari generali. Internamente è governato da un Conseil Régional composto da 41 membri eletti, e da un Conseil Général di 36 componenti. Il dipartimento è rappresentato al parlamento francese da due senatori, tre deputati e due membri del consiglio economico e sociale. La moneta ufficiale in circolazione è l'euro (EUR), diviso in 100 centesimi (come in europa).

Fino al 15 luglio 2007, facevano parte del Guadalupa anche le isole Saint-Barthélemy (21 km2) e la parte settentrionale di Saint-Martin (54 km2), la cui parte meridionale fa parte invece delle Antille Olandesi. Una legge francese del 21 febbraio 2007 ha infatti accordato a questi due territori lo status di collettività d'oltremare ridenominandoli: Collettività di Saint-Barthélemy e Collettività di Saint-Martin.

ANALISI PER OGNI FATTORE

ANALISI DEI FATTORI DI SVILUPPO

1 Fattore storico: conflitti 4 Nessun conflitto negli ultimi 20 anni.

2 Paesi limitrofi in conflitto 4 Nessuno

3 Rifugiati (migliaia) 4 N.A.

4 Disoccupazione (%) 1 Uno dei più importanti problemi. Un percentuale di circa 27% della forza lavoro non trova lavoro nelle isole. Il turismo e il settore terziario sono quelli settori che occupano la maggioranza della popolazione, mentre l’agricoltura si destina al mercato interno.

5 Sfruttamento petr/oro/diam 4 Non esistono queste attività

6 Area geografica (migliaia Kmq) 4 1.780 Kmq

7 Area forestale (migliaia Kmq) 4 406 Kmq

8 Fazioni etniche/religiose 3 Nessuna fazione a rischio

9 Mov. Int. strati pop. (migliaia) 4 Nessuno

10 Regime Politico (-10 a +10) 4 Regione francese. (governazione regionale) l’area geografica è scarsa e non riveste interessi di rivendicazioni di territorio da parte altrui stati nel confronto della Francia. E una regione della Francia.

11 Nuovi Stati formazione instabile 4 N.A.

12 Corruzione (1-10) 4 N.D.

13 PNL pro-capite (US$) 4 16.575

14 Crescita economica (%) ND N.A.

15 Forza lavoro in agricoltura (%) 4 Tra 7 e 8 %

16 Aiuto Estero (% PNL) N.A. N.A.

17 HIV/AIDS (%) N.D N.D.

18 Spesa militare (% PNL) NA Le forze dipendono dalle Forze Armate Francese

19 Disastri Naturali -1 Gli uragani e tormente periodo annuale luglio-ottobre

20 Isolamento geografico 2 S : la scarsa popolazione e produzione non fanno quest’ isola attrattiva al commercio internazionale. Nonostante, riesce ad avere il livello soddisfacente delle proprie necessità.

21 Indice sviluppo umano N.D. Compresso nel dato francese

22 Popolazione (milioni) 4 410.000

23 Crescita demografica (%) 2 ND

Considerazioni:

Il fatto di appartenere alla Francia, da al Guadalupa una stabilità abbastanza notevole Ci sono comunque alcuni aspetti da sottolineare:

- l’isolamento geografico fa sì che il commercio internazionale non fluisca ampiamente nelle isole. In pratica, l’arrivo di alcune merci dipende dalla Francia..

- La percentuale di disoccupazione è abbastanza elevata (circa il 30%).

- L’ esposizione agli uragani nel periodo agosto-ottobre causa ingenti danni e problemi al normale svolgimento delle attività.

- Il turismo è diventato l’attività economica di maggiore importanza.



BIBLIOGRAFIA

Human Development Report 2008 (ONU); The World Factbook – CIA; The World Bank; University of Maryland’s Center for International Development & Conflict Management;Transparency International Corruption Perceptions Index 2005; Wikipedia; Organizzazione degli Stati Americani; United Nations Statistics Division; Organizzazione degli Stati del Caraibi



Situazione ( Giugno 2009)

La GUADALUPA ha evidenziato una capacità di resistere agli squilibri e shocks pari a: 3,60 (da -4 a +4)

Si può disegnare, per esso, il seguente scenario:

 di sviluppo (1).

Quindi il Paese, alla data del Giugno 2009, è: in forte sviluppo e presenta in particolare uno scenario di:

Sviluppo di 2° livello: nella capacità economica(5) e lo sviluppo sociale(6)

Sviluppo di 3° livello: nella sicurezza(2), coesione sociale(3) e nel governo(4).

Organizzazioni Internazionali Presenti America Centrale e Caraibica

Comunità Caraibica

La Comunità Caraibica (CARICOM), originariamente chiamata Comunità e Mercato Comune Caraibici, fu istituita con il Trattato di Chaguaramas entrato in vigore il 1º agosto 1973. I primi quattro firmatari furono Barbados, Giamaica, Guyana e Trinidad e Tobago. La CARICOM sostituì la Caribbean Free Trade Association (CARIFTA), in vigore tra il 1965 e il 1972, nata per offrire una relazione economica duratura tra le nazioni anglofone nei Caraibi dopo lo scioglimento della West Indies Federation il 31 maggio 1962. Nel 2001 una versione rivista del Trattato di Chaguaramas che includeva alla CARICOM la CSME (Mercato ed Economia Unici), fu sottoscritta dai Capi di Governo degli stati membri durante il ventiduesimo incontro della Conferenza di Nassau.

Asociación de Estados del Caribe

Costituita il 24 luglio 1994 a Cartagena, in Colombia, da Antigua e Barbuda, Belice, Bahamas, Barbados, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, El Salvador, Grenada, Giamaica, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Repubblica Dominicana, Saint Lucia, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago, Venezuela. È un organismo di consultazione, accordo e cooperazione avente lo scopo di promuovere lo sviluppo degli Stati membri sul piano culturale, economico, sociale, scientifico e tecnologico. Organi permanenti: il Consiglio dei ministri e il Segretariato.

Banco Interamericano de Desarrollo

Costituito nel dicembre 1959 con l'obiettivo di "contribuire al progresso economico e sociale dell'America Latina e del Caribe". I suoi membri sono in tutto 46: ventisei sono americani (tra questi, Stati Uniti e Canada), diciotto appartengono invece ad altri continenti e il loro ingresso è stato formalizzato con la Dichiarazione di Madrid del 1974. Ha sede a Washington.

Mercado Común Centroamericano

Creato il 13 dicembre 1960 da El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua per promuovere lo sviluppo e l'integrazione economica della regione. Consente la libera circolazione della maggior parte dei prodotti provenienti dagli Stati membri e stabilisce speciali regimi di scambio per determinate merci. Comprende una serie di accordi bilaterali e multilaterali, tra cui il Trattato di Associazione Economica tra El Salvador, Guatemala e Honduras.

Organización de los Estados Americanos

Istituita con la Carta di Bogotá nel 1948, è entrata in vigore nel 1951 ed è stata modificata nel 1965 e nel 1985. Ha lo scopo di rafforzare la collaborazione e di favorire l'integrazione economica degli Stati membri. Riunisce tutti i paesi dell'emisfero a eccezione di Cuba, la cui partecipazione è stata sospesa nel 1962. Organi principali sono l'Assemblea Generale, che si riunisce una volta all'anno; il Consiglio dell'OEA, composto da un rappresentante per ognuno degli Stati membri e che detiene particolari poteri di carattere politico; il Segretariato, con sede a Washington. Segretario generale è, dal 25 maggio 2005, il cileno José Miguel Insulza. Il Foro Interparlamentario de las Américas (FIPA) è una rete indipendente di parlamenti nazionali dei paesi membri dell'OEA. Costituito nel marzo 2001 a Ottawa, il FIPA ha lo scopo di promuovere il dialogo interparlamentare sui problemi di interesse comune.

Parlamento Latinoamericano

Istituito con la Dichiarazione di Lima del 7 dicembre 1964, è un organismo regionale unicamerale, composto dai Parlamenti nazionali dei paesi membri: Antille Olandesi, Argentina, Aruba, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perú, Repubblica Dominicana, Suriname, Uruguay, Venezuela. Tra i suoi scopi la difesa della democrazia e l'integrazione del subcontinente. Organi principali del Parlatino sono: l'Assemblea, la Giunta Direttiva, le Commissioni Permanenti e il Segretariato Generale. Vi sono poi i Parlamenti subregionali: il Parlamento Amazzonico (composto dai rappresentanti dei paesi dell'Amazzonia), il Parlamento Andino, il Parlamento Centroamericano e il Parlamento Indigeno. Quest'ultimo è un organismo autonomo e non governativo, creato a Panama in occasione del Primo Incontro dei Legislatori Indigeni d'America (Panama, 26-29 agosto 1987) per promuovere lo sviluppo dei popoli indigeni nella salvaguardia dei loro valori e della loro cultura. Il Segretariato Esecutivo Permanente del Parlamento Indigeno ha sede a Managua.

Red Social de América Latina y el Caribe

Creata nel novembre 1993 con l'Accordo di Puntarenas (Costa Rica) dai delegati di diciannove paesi, riuniti in occasione del Tercer Seminario-taller de Intercambio de Experiencias para la Superación de la Pobreza en América Latina y El Caribe. Costituisce uno strumento di cooperazione delle diverse istituzioni nazionali che lavorano per combattere la povertà. Ne fanno parte: Antigua and Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Cile, Dominica, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perú, Repubblica Dominicana, Saint Lucia, Saint Vincent, Saint Kitts and Nevis, Suriname, Trinidad and Tobago, Uruguay, Venezuela.

Sistema Económico Latinoamericano

Istituito nel 1975, è un sistema di consultazione permanente che ha lo scopo di favorire lo sviluppo economico e sociale dei paesi membri. Riunisce tutti gli Stati dell'America Centrale e Meridionale. Organi principali sono il Consiglio Latinoamericano e il Segretariato, con sede a Caracas.

Sistema de la Integración Centroamericana

Creato sulla base del Protocollo di Tegucigalpa, ratificato il 13 dicembre 1991 ed entrato in vigore il primo febbraio 1993, ha come antecedente la Organización de los Estados Centroamericanos (ODECA), che era stata fondata negli anni cinquanta da Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua ed era entrata in crisi negli anni Ottanta. Il corpo giuridico su cui il Sica si fonda deriva dagli Accordi di Esquipulas (1987) e acquisisce la sua manifestazione più avanzata con la firma della Alianza para el Desarrollo Sostenible (ALIDES) nel 1994 e del Tratado Marco de Seguridad Democrática en Centroamerica nel 1995. Finalità del Sica è quella di promuovere uno sviluppo equo e democratico della regione. Ne fanno parte Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e Belize. Partecipano: la Repubblica Dominicana come membro associato, il Messico in qualità di osservatore regionale, Cina e Spagna come osservatori extraregionali. All'interno del Sica, la Secretaría de Integración Económica Centroamericana (SIECA) è l'organo tecnico e amministrativo del processo di integrazione economica.

Tratado para la Proscripción de las Armas Nucleares en América Latina y el Caribe

Firmato il 14 febbraio 1967 ed entrato in vigore il 24 aprile 1969. Tra i suoi principali obiettivi quello di creare una zona denuclearizzata in America Latina e nei Caraibi. E' considerato uno degli strumenti giuridici internazionali più prestigiosi in materia di non proliferazione e disarmo ed è stato punto di riferimento per l'istituzione di zone analoghe in altre aree geografiche. Al Trattato aderiscono in pratica tutti i paesi della regione: Antigua and Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Ecuador, El Salvador, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Giamaica, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perú, Repubblica Dominicana, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Suriname, Trinidad and Tobago, Uruguay, Venezuela.

(Riferimento 2009)

Macroarea America Centrale e Caraibica

Analisi dei fattori di squilibrio della macro area


1) CONFLITTI: Il parametro in Centro America e Caraibi ha scarsa rilevanza, fatta eccezione per alcuni Paesi. Negli anni Settanta, i paesi dell’America centrale erano afflitti da problemi di diffusa povertà e violenza ed attraversati da un generale malcontento, che alimentava periodiche rivolte e in seguito attività di guerriglia. Nel 2004 Haiti è stata al centro di una rivolta popolare che ha causato disordini e violenza ed ha portato il 29 febbraio di quello stesso anno alle dimissioni del presidente Jean Baptiste Aristide. Dopo le elezioni presidenziali tenutesi il 7 febbraio 2006 è diventato presidente Réné Préval. Nel Paese è presente una missione ONU (MINUSTAH) al fine di contribuire alla costruzione di un ambiente stabile.

2) PAESI LIMITROFI IN CONFLITTO – Il conflitto socio-politico ad Haiti ha avuto ed ha ripercussioni sulla Repubblica Dominicana.

3) RIFUGIATI – La situazione del conflitto haitiano ha generato riflessi soltanto sulla Repubblica Dominicana dovuti alla presenza di rifugiati e profughi.



4) DISOCCUPAZIONE - Questo indice colpisce soprattutto alcuni paesi Caraibici in particolare dovuto al fatto dell’isolamento geografico il che impedisce uno scambio commerciale diffuso nell’area con riflessi nelle attività del settore terziario .



5) SFRUTTAMENTO PETROLIO, ORO E DIAMANTI - Questo indice non appare molto significativo nell’area considerata. Le risorse minerarie non appaiono scarse ma resta comunque poco rilevante nello scenario complessivo.



6) AREA GEOGRAFICA: la maggioranza dei Paesi Centroamericani sono di scarsa superficie ma questo non costituisce un problema particolare. Invece per i Paesi Caraibici, tutte isole, le superfici sono ancora più scarse.



7) AREA FORESTALE – E’ estesa in tutta l’America Centrale fatta eccezione per le isole caraibiche.

8) FAZIONI ETNICHE E RELIGIOSE - E’ pressoché assente ogni genere di conflitto interetnico o religioso. In Centro America Il cattolicesimo è la religione professata dalla maggioranza della popolazione. Mentre nelle isole caraibiche si trovano diversità che vanno dai protestanti quale la pentecostale e la battista così come culti come il Wudù in Haiti e il rastafaressimo in diverse isole. Non ci sono rilevati problemi tra fazioni etniche tranne il problema dei “Black Haitians” in Haiti e Repubblica Dominicana.

9) MOVIMENTI INTERNI DI POPOLAZIONE – Si hanno rifugiati e profughi nati dal conflitto haitiano solo in quell’isola.



10) REGIME POLITICO: I Paesi Centroamericani sono repubbliche democratiche di tipo presidenziale, mentre le isole caraibiche sono in maggioranza repubbliche democratiche di tipo parlamentare. Alcune isole hanno nessi politici con altre paesi fuori dell’area come Guadalupa e Martinica che hanno un vincola politico con la Francia.


11) NUOVI STATI-FORMAZIONE INSTABILE: non ci sono nuovi Stati nell’area.

12) CORRUZIONE - Quasi tutti i paesi hanno un livello medio di corruzione il che può essere un vincolo per lo sviluppo economico.


13) PNL PRO-CAPITE: l’area è molto diversa in quanto ai PIL. Ci sono paesi di alto redito così come a basso redito. Non esiste un comportamento omogeneo nella descrizione dei risultati economici nei Paesi dell’area.

14) CRESCITA ECONOMICA: il tasso di crescita economica appare positivo, tuttavia i Paesi del Centro America e Caraibi sono, in media, in una fase di sviluppo, in particolare modo dovuto allo sfruttamento del turismo. Diverse attività vengono gestite da imprese straniere e, dunque, i vantaggi economici per le popolazioni locali sono spesso ridotti; anche se negli ultimi anni questa situazione si sta ribaltando portando anche alla partecipazione degli imprenditori nazionali all’attività economica. Un settore importante dell'economia di alcuni stati dell'America centrale è l'esportazione di materie prime, principalmente verso il continente nord americano ed europeo. Ad Haiti, il problema politico ha avuto ed ha forti conseguenze nell’economia, tasso evidenziato nell’ elevata percentuale di disoccupazione (60%). L’eccezione e’ data dall’economia di Cuba. Un’economia controllata dallo Stato basata sull’agricoltura e il turismo internazionale. Dai primi anni ’90 il governo ha avviato una parziale transizione di mercato (legalizzazione libere professioni, apertura verso investimenti stranieri). Una caratteristica saliente dell'economia è il contrasto tra i settori relativamente efficienti del turismo e delle esportazioni, e i settori domestici inefficienti. L'embargo statunitense (chiamato Bloqueo dai cubani), in vigore dai primi anni '60, impedisce all'economia cubana di svilupparsi bloccando l'import-export da e verso gli USA. Nell'ottobre 2007 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato per la 16esima volta una mozione (184 voti favorevoli, 3 assenti, 4 contrari Isole Marshall, Israele, Palau, Stati Uniti, e l'astensione della Micronesia) per chiedere agli Stati Uniti la cessazione dell'embargo.



15) FORZA LAVORO IN AGRICOLTURA- L’agricoltura è insieme al turismo l’attività più importante nel Centroamerica e il Caraibi. I prodotti agricoli sono destinati per la maggior parte all'esportazione. Diverse attività vengono gestite da imprese multinazionali; anche se negli ultimi anni questa situazione si sta ribaltando portando anche alla partecipazione degli imprenditori nazionali all’attività economica.

16) AIUTO ESTERO % PIL - In generale i Paesi dell’area geografica non usufruiscono di un aiuto estero notevole, fatta eccezione di Haiti.

17) HIV AIDS - Lo studio di questo fattore non ha prodotto dati significativi. Questi ultimi però possono essere riscontrati ad Haiti che ha una percentuale di 5,6.


18) SPESA MILITARE (%) – Per quanto riguarda le spese militari i paesi dell’ America centrale e Caraibi sono caratterizzati generalmente da un basso tasso del PIL.


19) DISASTRI NATURALI – Per quanto riguarda il centro America i principali fattori inerenti questo indice sono rappresentati dalle inondazioni. Nelle isole da agosto ad ottobre sono presenti uragani e tempeste tropicali


20) ISOLAMENTO GEOGRAFICO – il Centro America è’ favorito dalla vicinanza dal Canale di Panama e dal fatto di costituire un istmo tra i due grandi oceani, l’Atlantico e il Pacifico. Questo gli ha permesso di sviluppare l’attività economica via marittima verso entrambi le sponde. Le isole invece, hanno avuto grossi problemi per sviluppare l’attività commerciale, problemi dovuti all’isolamento e alla scarsa popolazione, situazione che li fanno poco attraenti al sistema commerciale internazionale.

21) INDICE SVILUPPO UMANO - L’HDI in cento America e Caraibi è, secondo i dati ufficiali, considerato medio. Fondamentale, però, valutare il caso esplicativo di Haiti, il paese meno sviluppato dell'emisfero occidentale ed uno dei più poveri al mondo. Negli ultimi anni si sono sviluppate forte campagne di alfabetizzazione della popolazione adulta (particolarmente quella delle zone rurali), le quali hanno avuto importanti risultati. Il miglioramento dei servizi pubblici, sanitari, di pubblica istruzione, sicurezza sono stati i settori di maggiore attenzione dei governi dell’area.

22) POPOLAZIONE E CRESCITA DEMOGRAFICA - La distribuzione della popolazione appare diversa nelle varie aree. In Centro America ci sono aree di alta densità come la Meseta centrale in Costa Rica. Al contrario, in vaste regioni dell’Honduras orientale e del Nicaragua la densità è inferiore ai 4 abitanti per km. Il tasso di incremento demografico è generalmente elevato. Va inoltre segnalato il costante processo di urbanizzazione della popolazione. Le isole caraibiche, presentano qualche peculiarità, quelle sviluppate economicamente hanno rilevato tassi di crescita demografica consistenti mentre quelle a basso sviluppo economico rilevano una forte densità di emigrazione con conseguente riduzione della popolazione.

(Riferimento 2009)

Micro Stati

Il Concetto di Micro Stato. Stato o Paradiso Fiscale


Le Caratteristiche di uno stato, per tradizione consolidata sono il territorio, la popolazione e la sovranità. Nel caso di micro-Stati occorre fare delle distinzioni e precisazioni. La definizione. Per Micro Stata, secondo l’Atlas des relations internazionales sono Micro Stati quei Stati che hanno una popolazione inferiore a 100.000 unità ed una superficie inferore a 1000 km2.

Il Diritto Internazionale ne ammette in pieno l’esistenza anche se di recente si è cominciato a mettere in dubbio il diritto di dotarsi di una legislazione che consenta con estrema facilità il trasferimento di capitali senza alcun controllori provenienza e legittimità. Con questo sono diventati dei collettori di denaro sporco e di capitali che sfuggono alla tassazione dei paesi di origine. Sono i cosiddetti Paradisi Fiscali. ( Cfr.Lizza G., Geopolitica delle prossime sfide, Torino, Utet, 2011, pag5-6)

Indicheremo nelle nostre schede questi stati che presentano i requisiti di cui sopra e quindi sono esterni alla organizzazione delle Microare e delle Mcroaree nelle considerazioni generali ma trattati a parte

mercoledì 25 maggio 2011

Politica e società nell’America Latina
Bruno Revesz

Materiale di Approfondimento

Articolo

L’articolo traccia un quadro della situazione politica sociale e religiosa del mondo latino americano. Dopo la fine del colonialismo in diversi Paesi sono sorti sistemi dittatoriali, ma negli ultimi anni ci sono stati progressi verso la democrazia, sia pure con molte difficoltà. Le elezioni politiche ed amministrative sono numerose e ampiamente partecipate, con alternanze e conferme, ma in generale con prevalenza dei candidati progressisti. I maggiori ostacoli vengono dalla corruzione, che provoca disparità sociali e discriminazioni. Un fattore di coesione è la devozione popolare. La Chiesa che aveva preso posizione contro le dittature, oggi manifesta l’apertura verso un nuovo ordine sociale. L’Autore è direttore di ricerche al CIPCA di Piura (Perù)

Articolo. La Civiltà Cattolica, Anno 161 2010 I 455-464, quaderno 3851 4 Dicembre 2010
Sito web. www.laciviltàcattolica.it; e mail civcatt@laciviltàcattolica.it

venerdì 1 aprile 2011

FRANCESCO DE MIRANDA
Precursore delle indipendenze dell’America latina

CARMEN L. BOHÓRQUEZ MORÁN

Categoria: Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche

 

Il “colombiano” Francisco de Miranda è la figura studiata, in tutte le sue sfaccettature, nel libro di Carmen Bohórquez Morán. Miranda è il venezuelano universale, l’uomo, il genio che fece dell’indipendenza dell’America Latina la ragione della sua esistenza, anche se non fu seguito dai suoi contemporanei. Considerato responsabile della caduta della Prima Repubblica, è qui riscattato con prove convincenti. L’opera, nel bicentenario delle Guerre per l’Indipendenza latinoamericana, si pone come obiettivo di riproporre una visione nuova di Francisco di Miranda, il vero artefice della ricerca di un’autentica identità ispanoamericana.

PER INFORMAZIONI SUL VOLUME
 SOCITA'' EDITRICE NUOVA CULTURA

 












Formato: 17x24

ISBN: 9788861345560

Anno: 2011

Prezzo: Euro 25,00

Collana: Iberica

Pagine: 438

giovedì 17 marzo 2011

La riforma sanitaria negli Stati Uniti

Andrea Vicini

Materiale di Approfondimento

Articolo
In line acon le riforme attuate negli Stato Uniti a partire dal secolo scorso, il 23 marzo 2010 il presidente B.H. Obama ha firmato la legge di riforma del sistema sanitario. Nell’articolo se ne presentano le grandi linee con riferimento ai cittadini, alle imprese di assicurazione ed ai datori di lavoro. Se ne rilevano le caratteristiche: la gradualità nell’applicazione, la fluidità delle soluzioni, la fiducia nella sua efficacia. Si esamina infine il ruolo dei cattolici durante la discussione della legge, con le garanzie ottenute. L’autore è professore alla Facoltà Teologica dell’Italia meridionale (Napoli) e visitor professor alla School Of Theology and Ministry al Boston College nel New England.

Articolo. La Civiltà Cattolica, Anno 161 2010 I 466-478, quaderno 3839 5 giugno 2010
Sito web. www.laciviltàcattolica.it; e mail civcatt@laciviltàcattolica.it

sabato 12 marzo 2011

Perù

Materiali di Approfondimento
Articolo

Chiara Cerretti. “Dalla parte dei bambini di strada”

“Nonostante gli sforzi di centinaia di OMG e di parte della comunità internazionale in molte aree del mondo lo scarto tra l’affermazione teorica dei diritti dell’infanzia e la realtà di abbandono e povertà che milioni di minori sono costretti a vivere quotidianamente rimane tragicamente ampio. Anche in Perù, Paese in cui la Lega MissionariaStudenti opera dal 2000 con particolare attenzioneproprio alle condizioni dei minori in difficoltà la diffusione ei grandi centri urbani del fenomeno dei “bambini di strada” ha raggiunto ormai dimensioni allarmanti, che richiedono strategie ed interventi mirati da parte delle istituzioni e delle associazioni presenti sul territorio

Articolo. In “Gentes” Gennaio-Febbraio 2011 n. 1. Corredato da una scheda Paese.
“Gentes” mensile della lega missionaria studenti e del M.A.G.I.S. Roma Via M. Massimo 7 . email: gentes.lms@gesuiti.it