In una nota del 4 giugno 2020 su www.coltrinariatlanteasia,blogspot.com"(1) si riportava un interessante passaggio di Fabio Mini che articolava la risposta della Cina nella quale si ipotizzava la confessione di Pechino. In sostanza si diceva che la Cina, in risposta alle sei epidemie subite dal 2018 ad oggi, secondo lei scatenate dagli Stati Uniti, abbia reagito rispondendo con la pendemia di Corovavirsu19. Questa solo, un avvertimento facendo l'esperimento nella sua città di Wahan e piani di inganno con attacchi limitati a Taiwan, Corea del Sud Giappone, Ira Italia, Francia, Russia e Spagna. Un avvertimento agli Stati Uniti, quindi. Se persiste Tramp nella sua politica dei dazi e di contrasto in Africa e nel Pacifico, l'attacco sarebbe portato in misura più massiccia direttamente negli Stati Uniti.
Ipotesi di studio, questa. La cina confessa i suoi crimini. Trump, cosa farebbe?
La risposta che Fabio Mini da è nell'articolo citato, ovvero a pag. 242 della Rivista LIMES numero 4 del 2020
Scrive Fabio Mini: "Cosa farebbero Trump e i suoi? Scatenerebbero la guerra nucleare o la dichiarerebbe questa ammissione di colpa immediatamente un bluff?
Di sicuro sarebbero gli stessi agenti che ora agitano le acque attorno alla Cina a fornire le prove che Pechino sta bluffando; che è una tigre di carta; direbbero che la minaccia serve a destabilizzare le lezioni: che la Repubblica Popolare non ha alcuna capacità di condurre attacchi biologici su scala globale: che il virus non è letale; che già c'è un vaccino; che i virus di Taiwan e del Giappone non sono cinesi ma americani e che gli altri riscontrati in Iran, Italia e Spagna non coincidono con quelli di Wuhan; porterebbero le prove che il laboratorio virologico di Wuhan con livello di sicurezza P4, il massimo, contro il quale gli Stati Uniti hanno puntato il dito fin dalla prima pietra perché costruito in collaborazione con i francesi, non ha la capacità operativa di produrre armi biologiche e in meno di un anno di operatività ha slo condotto piccoli studi con un centesimo del personale previsto.
Gli americani minaccerebbero ritorsioni e nella foga dell'entusiasmo le renderebbero ancora più credibili ammettendo di aver portato loro il virus a Wuhan, Taiwan, Corea, Giappone, Germania, Italia, nello zaino o nella trachea di una decina delle centinaia di migliaia di soldati, spie e mercenari che circolano liberamente in quei paesi.
Esattamente ciò che cinesi ora pensano e tentano di dimostrare"
Fabio Mini si chiede "
e se cinesi non bluffassero?"
Interessante case study di riflessione nel quadro di confronto USA-CINA.
(1) Cina: se ammettesse la sua colpa? post in data 4 giugno 2020 in www.coltrinariatlanteasia.blogspot.com
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