lunedì 30 novembre 2020
Usa. Il risultato delle elenioni del 3 novembre
La copertina dell'Internazionale qui riprodotta sembra sentitizzare al meglio il risultato delle elezioni negli Stati Uniti
venerdì 20 novembre 2020
USA. La realta sembra essere riconosciuta
Con un interesse sempre a livello medio basso, la transsizione in USA sembra andare verso una soluzione decente e nei margini della credibilità Il Presidente uscente ha preso coscienza via via della realtà e dopo uno sconfitta dietro l'altra in cui non ha visto riconosciuta nessuna delle sue accuse di brogli elettorali, è passato dalla negazione della realtà al livello più basso di ostruzione, non collaborando con il vincitore. A metà dicembre si attende la nomina del nuovo presidente, mentre la nuova formazione che governerà gli Stati Uniti sembra prendere forma
giovedì 12 novembre 2020
Le elezioni statunitensi. La Crisi
La ferma volontà del presidente uscente di non riconoscere quello che ormai è un dato di fatto è un momento di crisi della superpotenza. Nonostante l'evidenza dei fatti, in cui prove concrete tangibili di brogli di vaste proporzioni ed anche di piccole non ci sono, sono giorni di forte impatto negativo nella transizione dei poteri. La Democrazia è in crisi. Pechino esulta e nei suoi mass media non fa altro che esaltare il sitema misto capitale-marxismo in atto in Cina. Ferro potere politico del Partito, massima libertà a tutti in economia. E questa la ascesa della Cina. Negli Stati Unti il potere politico è frantumato ove quello che una volta era la divisone dei poteri che si confrontava con il potere assolutistico, oggi è un vero e proprio impasse. Sicuramente il presidente eletto non avrà vita facile e tutta la sua azione sarà frenata da chi non rispetta le regole della democrazia e sopratutto dalla assenza di un potere che le faccia rispettare. Tutto questo nella indifferenza, non certo casuale, della stampa internazionale che vede la vicenda statunitense non certamente primaria rispetto alle altre priorità offi sul tappeto; siamo alla stessa stregua delle elezioni di una qualche repubblica africana, che vede quasi sempre lo sconfitto non accettare la sconfitta, denunciare broglio e in tanti casi inizio di una guerra intestina che hanno distrutto il continente africano e i pochi vantaggi che il colonialismo aveva lasciato.