mercoledì 13 novembre 2013
Stati Uniti: relazioni con l'Arabia Saudita
Arabia Saudita
Il viaggio del Segretario di Stato statunitense John Kerry in Arabia Saudita, nell’ambito di un lungo tour mediorientale, mira a riaffermare la natura strategica delle relazioni USA-Arabia Saudita, come dichiarato dal portavoce del Dipartimento di Stato Jen Psaki. L’alleanza, infatti, si è incrinata negli ultimi mesi a causa della timida apertura di Washington a Teheran, storico nemico di Riyadh, e per la diversità di vedute sulla gestione del dossier siriano. La guerra civile in Siria, infatti, riflette le tensioni tra sauditi e iraniani, che dietro lo scontro confessionale tra wahhabismo e sciismo nascondono mire egemoniche regionali. L’Arabia Saudita,! delusa dall’abbandono del piano di un attacco militare contro Damasco da parte della Casa Bianca, continua a sostenere l’intervento armato in Siria e lo scorso 18 ottobre ha persino rifiutato il seggio di membro non permanente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per l’incapacità della comunità internazionale di trovare una soluzione al conflitto siriano. I rapporti tra Washington e Riyadh si erano già raffreddati a causa del diverso atteggiamento dei due alleati verso il golpe militare in Egitto, appoggiato dai sauditi ma accolto con titubanza dagli statunitensi. Anche la telefonata del 27 settembre scorso tra il Presidente Obama e Rouhani, primo contatto USA-Iran dal 1979, non è stata gradita dall’Arabia Saudita, impegnata nel contenimento dell’espansionismo di Teheran. Obiettivo di Kerry, dunque, è quello di rassicurare lo storico alleato sull’impegno statunitense nel containment iraniano e sulla risoluzione della crisi siriana.
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