giovedì 13 novembre 2014
Brasile: in vista delle elezioni
nell'ambito delle discussioni in tema di preparazione alla tesi di Laurea, alcuni spunti di discussione per prendere mano alla rielaborazione.
All'indomani delle elezioni in Brasile, un confronto con quanto scritto in precedenza è un ottimo indicatore.
(www.studentiecultori.blogspot.com)
Manca poco all’appuntamento elettorale brasiliano, fissato il 5 ottobre per nominare il futuro presidente del paese, eppure i cittadini sembrano piuttosto combattuti in questa disputa del tutto insolita. Queste elezioni presentano una nota distintiva rispetto alle precedenti, dato che hanno sconvolto il tradizionale scenario bipolare osservato tra i due partiti maggioritari PT (partito dei lavoratori) e PSDB (partito della social democrazia brasiliana). Tale costanza venne brutalmente abbattuta dopo l’incidente aereo, che ebbi come vittima il candidato del PSB Eduardo Campos nel 13 agosto scorso. Il luto per il suo decesso provoco un forte sentimento di solidarietà nazionale che di certo, favori l’ascesa della cometa Marina sua vice, a seguito della dichiarazione di sostegno della vedova Campos .
Ma a settimane dello sfortunato episodio, la candidata del PSB riscontra adesso delle difficoltà in mantenere una piattaforma coesa e intatta all’interno del suo stesso partito. Dopo diverse critiche riguardo il suo rapporto politico con le sedi evangeliche del paese, la strategia “della parola di Dio” adottata sembra ormai una arma a doppio taglio. Ad aggravare la situazione, non sono mancati i recenti attacchi del PT attuale partito in carica, sferrati dal Presidente Dilma Rousseff. La leader ha sostenuto che la candidata Marina non avrebbe mantenuto i progressi e soprattutto i programmi di sostegno dell’era Lula. Programmi di ausilio come il “Bolsa Familia” e “Fome Zero”, utilizzati per le famiglie disagiate, avrebbe insinuato verrebbero eliminati. Tali accuse hanno grosse ripercussioni in Brasile, un paese in cui al in circa 16,9 milioni di persone vivono in condizioni di strema povertà e altrettante in condizioni precarietà. Sarebbe questa una tattica del terrore? L’ipotesi che tale affermazioni potrebbero condizionare fortemente il risultato alle elezioni è reale, soprattutto in caso di ballottaggio. E le probabilità che ciò si verifichi sono alte, secondo le ultime stimative, Dilma godrebbe di 37% delle intenzioni dei voti contro il 30% di Marina*. La differenza esiste, ma è tuttavia insufficiente per assicurare una vittoria alla prima tornata elettorale.
Nota di Giorgia Licitra.
All'indomani delle elezioni in Brasile, un confronto con quanto scritto in precedenza è un ottimo indicatore.
(www.studentiecultori.blogspot.com)
Manca poco all’appuntamento elettorale brasiliano, fissato il 5 ottobre per nominare il futuro presidente del paese, eppure i cittadini sembrano piuttosto combattuti in questa disputa del tutto insolita. Queste elezioni presentano una nota distintiva rispetto alle precedenti, dato che hanno sconvolto il tradizionale scenario bipolare osservato tra i due partiti maggioritari PT (partito dei lavoratori) e PSDB (partito della social democrazia brasiliana). Tale costanza venne brutalmente abbattuta dopo l’incidente aereo, che ebbi come vittima il candidato del PSB Eduardo Campos nel 13 agosto scorso. Il luto per il suo decesso provoco un forte sentimento di solidarietà nazionale che di certo, favori l’ascesa della cometa Marina sua vice, a seguito della dichiarazione di sostegno della vedova Campos .
Ma a settimane dello sfortunato episodio, la candidata del PSB riscontra adesso delle difficoltà in mantenere una piattaforma coesa e intatta all’interno del suo stesso partito. Dopo diverse critiche riguardo il suo rapporto politico con le sedi evangeliche del paese, la strategia “della parola di Dio” adottata sembra ormai una arma a doppio taglio. Ad aggravare la situazione, non sono mancati i recenti attacchi del PT attuale partito in carica, sferrati dal Presidente Dilma Rousseff. La leader ha sostenuto che la candidata Marina non avrebbe mantenuto i progressi e soprattutto i programmi di sostegno dell’era Lula. Programmi di ausilio come il “Bolsa Familia” e “Fome Zero”, utilizzati per le famiglie disagiate, avrebbe insinuato verrebbero eliminati. Tali accuse hanno grosse ripercussioni in Brasile, un paese in cui al in circa 16,9 milioni di persone vivono in condizioni di strema povertà e altrettante in condizioni precarietà. Sarebbe questa una tattica del terrore? L’ipotesi che tale affermazioni potrebbero condizionare fortemente il risultato alle elezioni è reale, soprattutto in caso di ballottaggio. E le probabilità che ciò si verifichi sono alte, secondo le ultime stimative, Dilma godrebbe di 37% delle intenzioni dei voti contro il 30% di Marina*. La differenza esiste, ma è tuttavia insufficiente per assicurare una vittoria alla prima tornata elettorale.
Nota di Giorgia Licitra.
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