mercoledì 19 novembre 2014
Colombia: si allontana la soluzione diplomatica
La Colombia e le Farc:
negoziati sospesi a causa del
rapimento di un generale.
di
Giulia Dal Fiume*
I negoziati di pace avviati faticosamente nel 2012 tra il governo
colombiano e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, meglio conosciute
come Farc, sono a rischio a causa del sequestro di un alto ufficiale
dell’esercito, il generale Rubén Dario Alzate. Quest’ultimo è stato rapito ieri
mentre visitava Las Mercedes, un villaggio a pochi chilometri da Quibdo,
capoluogo della regione occidentale del Choco. Pare che insieme al generale
siano stati sequestrati anche un altro militare e un consulente dell’esercito.
Il problema con le forze rivoluzionarie attanaglia lo stato colombiano
da ormai una cinquantina d’anni; i primi segnali di distensione si sono avuti
nell’ottobre 2012 quando, per la prima volta da dieci anni, vi è stato un
incontro diretto tra esponenti del governo e del movimento rivoluzionario in
Norvegia. Da allora non ci sono stati grossi passi avanti nelle trattative, ma
nemmeno passi indietro, fino ad oggi. Il presidente Juan Manuel Santos, dopo
una riunione con gli alti vertici militari di Bogotà, ha infatti annunciato la
sospensione delle trattative che si tengono a Cuba. Le autorità ritengono
quindi responsabili le FARC dell’accaduto, nonostante nella regione in cui è
avvenuto il fatto operino anche altre varie bande criminali, tra cui l’Esercito
di Liberazione Nazionale.
Nonostante il generale Alzate avesse “rotto tutti i protocolli di
sicurezza, trovandosi in abiti civili in una zona rossa”, come afferma in un
tweet il presidente Santos, non si riprenderanno i negoziati fino alla
liberazione degli ostaggi. Inoltre, il sequestro è avvenuto poco dopo la
cattura di altri due soldati durante i combattimenti nel nord del paese sempre
ad opera del movimento rivoluzionario; sono stati dichiarati prigionieri di
guerra ma le Farc si sono dichiarate pronte per trattarne la liberazione.
*Dott.ssa in Relazioni Internazionali.
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