Il giorno 8 dicembre 2014, il procuratore generale messicano Jesùs Murillo Karam ha confermato che è stato identificato il DNA di Alexander Mora Venancio, uno degli studenti scomparsi il 26 settembre a Iguala. La famiglia del ventunenne, ha dichiarato con fermezza che continuerà la protesta per chiedere le dimissioni dell'attuale presidente messicano Enrique Pena Nieto. Pochi giorni prima dell'identificazione del DNA, il presidente ha affermato, nella città di Acapulco, di voler attuare un piano di ripresa economica volto a contrastare la criminalità organizzata. Il suo intento è quello di eliminare i gruppi della polizia locale a favore di gruppi controllati a livello nazionale. Inoltre il governo federale avrà il diritto di sciogliere tali gruppi, qualora ci siano indizi sufficienti a provarne il coinvolgimento con il crimine organizzato, visto che a capo di questa brutta storia, legata alla scomparsa degli studenti, pare esserci un legame tra forze di polizia, bande malavitose e politica.
L'obiettivo di Enrique Pena è quello di sostituire le attuali 1.800 forze di polizia, con 32 solide corporazioni di sicurezza regionale.
Basti pensare che dal 2006 al 2012, in Messico più di 80.000 persone sono morte
a causa della violenza legata ai cartelli della droga e oltre 20.000 sono invece
scomparse. Stando all'ultimo sondaggio fatto nel paese, il 90% della popolazione considera la polizia come una delle istituzioni più corrotte: ecco il perché della radicale decisione del presidente messicano di voler fare le riforme costituzionali riguardo polizia e legalità.
Alessio Pecce
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