mercoledì 21 maggio 2014
Stati Uniti: nuovi sommergibili nucleari classe Virginia
La Marina Militare statunitense ha firmato un contratto da 17,6 miliardi di dollari per la costruzione di dieci nuovi sottomarini nucleari classe Virginia, al ritmo di due all'anno per i prossimi cinque anni. Sono dieci i Virginia già in servizio, mentre sono otto quelli attualmente in fase di realizzazione, per un requisito totale di 30 esemplari.
Originariamente varata nel 2003, la classe Virginia è stata sviluppata sulla base della classe Seawolf, di cui mantiene la bassa tracciatura sonora, ma rispetto alla quale ne riduce dimensioni e costi, ritenuti eccessivi rispetto alle esigenze post-Guerra Fredda. La classe Virginia, infatti, è stata sviluppata per soddisfare i requisiti più comuni degli scenari operativi odierni, offrendo non solo avanzate capacità network-centriche per la raccolta e la disseminazione di informazioni, ma anche una sostanziale versatilità multi-missione, anti-som e anti-nave, sia in navigazione d'altura che sotto costa. L'inclusione di un rivestimento anecoico, di una struttura a ponti isolati e di un propulsore di nuova concezione consente inoltre elevate prestazioni stealth, particolarmente indicate in ambito ISR e SPECOPS.
Lungo 377 piedi e largo 34, la classe Virginia presenta una stazza di 7.800 tonnellate e può esprimere una velocità massima di 25 nodi, nonchè una capacità di immersione fino a 800 piedi. Armati di siluri avanzati Mark 48 e di missili per l'attacco al suolo Tomahawk, i Virginia risultano attrezzata anche per il rilascio di eventuali veicoli sottomarini a pilotaggio remoto.
Il primo esemplare deI terzo lotto di produzione, il SSN-784 North Dakota, è dato in consegna per quest'estate, sebbene i problemi recentemente riscontrati sui nuovi tubi di lancio lascino presagire un ritardo nella consegna. A differenza dei tubi di lancio convenzionali, capaci di ospitare ciascuno un solo missile Tomahawk, i nuovi alloggiamenti permettono il lancio di un numero e di una gamma maggiore di missili, consentendo quindi una maggiore versatilità operativa e una sensibile riduzione dei costi, sia di costruzione che di mantenimento.
.Fonte CESI Roma
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